Stando ai dati raccolti dai 20 sensori elettronici disseminati intorno al Municipio e nella zona del centro, installati proprio per tenere d’occhio i mutamenti del traffico urbano e incentivare l’uso delle due ruote, nel corso del 2016 al “parco mezzi” cittadino si sono aggiunte 35.080 biciclette in più rispetto a quelle dell’anno precedente, portando il numero totale a un vertiginoso 265.700, praticamente 1 ogni 2 abitanti, contro le 252.600 auto registrate. Tenendo conto del fatto che nel 1970 le auto erano 351.133 e le biciclette 100.071, i risultati raggiunti negli ultimi decenni non possono che impressionare, perché indicano anche un profondo e radicale cambiamento nel modo di vivere la città.
A Copenhagen, città che ha dato i natali al Copenhagenize , il portale creato da esperti danesi per misurare il tasso di viabilità urbana e la qualità e la quantità delle infrastrutture per i ciclisti e dell’ambiente, il traffico su due ruote èaumentato del 68% negli ultimi 20 anni (la percentuale annuale è del 15%, contro la diminuzione dell’1% nell’uso delle auto): un obiettivo raggiunto grazie a un investimento di quasi 137 milioni di euro in infrastrutture ad hoc, come il Cykelslangen, o Bike Snake (nella foto sotto), il circuito costruito sopra la zona del porto che serpeggia intorno al centro commerciale Fiskertorvet e arriva sino alla strada, riservato a ciclisti e pedoni, o il Kissing Bridge, l’attesissimo ponte lungo 180 metri che collega i quartieri di Nyhavn e Christianshavn, inaugurato nel luglio scorso proprio per facilitare la vita dei tanti residenti che preferiscono arrivare al lavoro su due ruote.
Ma il nuovo record, realizzato in una città dove l’uso della bicicletta è diventato parte della cultura e dell’identità degli abitanti, è solo una tappa intermedia del percorso: interpellato dal britannico Guardian, Morten Kabell , che a Copenhagen ricopre una carica del tutto simile a quella di assessore all’Ambiente, ha annunciato l’intenzione di trasformare il 50% degli spostamenti dei pendolari in spostamenti in bici entro il 2025, un traguardo facilmente raggiungibile, tenendo conto del fatto che si è già toccata la soglia del 40%.
E poco importa che l’imminente espansione della metropolitana, la cui inaugurazione è prevista per il 2019, potrebbe mettersi d’intralcio nella “colonizzazione” della città da parte delle bici: il fattore fondamentale, ha sottolineato Kabell, è che si arrivi a un sistema di trasporto a emissioni zero e a prova di inquinamento, quadro in cui la metro si inserisce alla perfezione.
Ancora una volta, insomma, la lezione – morale e pratica – in fatto di ambiente ed ecomobilità arriva dal Nord: nel 2015 proprio il Copenhagenize ha selezionato le migliori città del mondo per ciclisti, classifica che ha visto al primo posto Copenaghen (ovviamente) seguita da Amsterdam, Utrecht, Strasburgo, Eindhoven e Malmo.
ANDREA BARSANTI (NEXTA)
fonte LaStampa.it
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